Archeologica

Frammenti ricongiuntiLa “Collezione Torlonia di Antichità del Fucino” è esposta definitivamente nella prestigiosa sede del Castello Piccolomini di Celano dal 10 maggio 2003 in una specifica Sezione Archeologica del Museo Nazionale d’Arte Sacra della Marsica.
I materiali della raccolta, di cui sono scarse le indicazioni di provenienza, sono stati rinvenuti durante i lavori per il prosciugamento del lago Fucino, voluti dal Principe Alessandro Torlonia, terminati nel 1875.
Conservati all’interno del vecchio palazzo Torlonia in Avezzano, solo nel 1895 furono esposti al pubblico nel padiglione ligneo ottagonale del parco annesso, dove rimasero custoditi anche dopo il terremoto del 1915, che rase al suolo l’intera città di Avezzano.
La raccolta fu nuovamente spostata nel palazzo Torlonia dopo la sua ricostruzione e nel 1936 fu redatto il primo inventario con la divisione in dieci classi dei 184 oggetti e 344 monete.
Salvati dai bombardamenti del 1943 perché nascosti in un rifugio blindato, i materiali furono collocati dopo la Liberazione nella soffitta del palazzo, dove rimasero fino all’allontanamento dei Torlonia da Avezzano in seguito alla riforma fondiaria del 1950.
Seguendo le sorti della famiglia i reperti furono trasportati a Roma nella residenza del Principe, dove sono rimasti inaccessibili per molti anni sia al pubblico che agli studiosi.
L’intera Collezione Torlonia fu acquisita nel 1994 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per essere esposta nella sede attuale.
La raccolta, oltre agli importanti fregi architettonici, che con le vedute di una città e del territorio circostante rievocano il panorama lacustre antico, comprende anche monete, statuine, sculture, armi ed utensili che interessano un arco temporale che va dal III millennio a.C. fino al secolo XVI.
Nel percorso di visita i reperti sono esposti secondo una sequenza cronologica, alla cui comprensione contribuiscono alcuni pannelli didattici che, oltre a spiegare la storia delle trasformazioni del territorio del Fucino, approfondiscono gli aspetti storico - scientifici del materiale esposto.
Completa la sezione archeologica uno spazio delimitato da quinte scenografiche che riproducono particolari ingigantiti dei bassorilievi della Collezione; al suo interno viene proiettata su tre schermi una multivisione che ha per temi i due grandi eventi che hanno profondamente cambiato la morfologia, la vita e l’economia del territorio marsicano: il prosciugamento del lago Fucino e il terremoto della Marsica del 13 gennaio 1915.